Inizia aprile e con lui anche i primi pollini e nei soggetti ipersensibili si presentano le prime reazioni allergiche. Quattro italiani su dieci soffrono di allergie primaverili. Causa scatenante: la comparsa dei primi pollini. Secondo un’indagine dell’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione) la fioritura delle piante rende la primavera la stagione dei raffreddori: gli starnuti colpiscano l’80% degli italiani, e per chi è vittima di allergie non c’è via di scampo.
Le allergie causano davvero moltissimo stress a tutti i soggetti che ne sono affetti. Questa purtroppo è una malattia ereditaria che si sta pian piano espandendo molto rapidamente. L’ allergia non è altro che una reazione dovuta alla presenza di una sostanza ritenuta nociva dal nostro Sistema immunitario. Da qui si sviluppa un’ eccessiva produzione di istamina che scatena nei soggetti lacrimazione agli occhi, starnuti, secrezione nasale fino allo shock anafilattico.
A causare fastidio sono per la maggior parte i pollini delle piante e alcuni tipi di erba. Identificare e conoscere i pollini verso cui si è sensibilizzati può aiutare a gestire meglio la propria allergia. Negli ultimi anni si sono diffusi i calendari pollinici, che permettono di conoscere la concentrazione di determinati pollini allergenici in un luogo specifico e in un preciso periodo dell’anno, poiché i tempi e l’intensità della diffusione del polline sono variabili. Il periodo di fioritura è infatti influenzato anche dai fattori climatici, come l’umidità, le piogge, il freddo, per cui può essere utile al soggetto allergico ai pollini consultare il calendario di fioritura relativo alla propria regione.
Il calendario dei pollini
I principali allergeni che si presentano nel periodo primaverile sono i pollini della Graminacee, della Parietaria, le Composite (ad esempio l’ambrosia), le Betullacee, le Oleacee e le Cupressacee.
Non sempre è facile capire se si tratta di un comune raffreddore o di un’allergia. I sintomi infatti sono più o meno gli stessi: naso che cola, congestione delle vie aeree superiori, starnuti e pressione al petto. Ma, mentre il raffreddore è un virus, nel caso dell’allergia è in atto una reazione agli allergeni presenti nell’aria nel periodo che va da aprile a maggio. La rinite allergica può avere luogo sia al chiuso che all’aperto, perché i pollini delle graminacee sono nell’aria durante la primavera. Per alcune persone i sintomi sono lievi e durano poco tempo. Per altri invece le allergie possono davvero essere invalidanti ed influire negativamente sulla vita di tutti i giorni. Nei casi più gravi – oltre alla congestione nasale – altri sintomi possono essere forte prurito agli occhi, eccessiva lacrimazione, tosse fino ad arrivare al gonfiore degli occhi e diminuzione del senso del gusto e dell’olfatto. Ultimo campanello d’allarme saranno un senso di malessere generale accompagnato da mal di testa frequente.
Come alleviare i sintomi
Per fronteggiare le allergie stagionali, non c’è ancora una cura efficace per risolvere definitivamente il problema, ma esistono molti prodotti mirati a contenere le allergie. Tra i farmaci più utilizzati ci sono sicuramente gli antistaminici, un valido supporto per chi ogni anno si ritrova alle prese con le fastidiose allergie stagionali e di conseguenza deve sopportare una lacrimazione intensa, un’ostruzione del naso, starnuti e prurito. Inoltre piccoli accorgimenti, come evitare o ridurre di esporsi ai pollini, oltre che il vaccino, possono essere d’aiuto alle persone colpite.
Se i sintomi sono intensi e prolungati, rivolgersi in farmacie e poi da uno specialista è fondamentale. Le allergie del mese di aprile sono facilmente riconoscibili, ma farsi visitare da uno specialista permetterà di avere una diagnosi chiara. Solo delle figure professionali possono consigliare quali farmaci antiallergici prendere per via generale o locale. Esistono anche delle vaccinazioni specifiche che gradualmente incideranno sulle ricadute stagionali future, ma purtroppo non tutti hanno la stessa risposta immunitaria.
Se la ricerca scientifica cerca il modo per proteggerci dai pollini, secondo gli esperti del CNR, il rischio è che questo clima ‘pazzo’ faccia durare le allergie tutto l’anno perché gli inverni stanno diventando sempre più miti e le allergie si manifestano con molti mesi in anticipo.
Allergie, come smascherarle
Quando si ha a che fare con un’allergia non è sempre semplice arrivare a una diagnosi corretta. La situazione è particolarmente insidiosa nel caso delle persone poliallergiche, cioè sensibili contemporaneamente a più sostanze. Come riconoscere queste sostanze? Quali sono i test davvero utili e quali le novità del settore?
Il primo passo sono i test cutanei, primo fra tutti, lo Skin Prick Test. Secondo gli esperti, altri esami utili sono la spirometria e la rinoscopia. La prima permette di misurare la quantità d’aria inspirata ed espirata e il tempo impiegato per farlo, mentre la seconda consente di valutare lo stato della mucosa nasale utilizzando un sottile apparecchio ottico.
Per completare il quadro si esegue la misurazione dell’ossido nitrico nell’esalato (cioè nell’aria emessa dalla bocca, ndr). Con questo test è possibile valutare l’eventuale infiammazione dei bronchi.
A questo esame, si aggiungono nuovi test più sofisticati che consentono di individuare meglio, in certi casi, la natura e l’intensità delle allergie. L’ultima tecnica è la BAT (abbreviazione di Basophil Activation Test), un sistema che può aiutare a predire con precisione la severità della reazione allergica, come scrive l’immunologo Ying Song del Mount Sinai Medical Center di New York, primo firmatario di uno studio apparso sul numero di aprile della rivista Annals of Allergy, Asthma & Immunology.