Il Covid ha aumentato l’uso di device e diminuito le occasioni di uscita e movimento. Computer, tablet e smartphone pesano su collo e colonna. Per cervicale, un disturbo che i medici preferiscono chiamare cervicalgia, si intende un dolore che insorge all’altezza delle vertebre cervicali, ossia le sette ossa brevi che compongono il tratto della colonna vertebrale più vicino alla testa e che ne permettono i movimenti.
A contraddistinguere questo disturbo è la comparsa di dolore a livello posteriore del collo. Tale dolore, spesso, irradia alle spalle e talvolta anche alle braccia, rendendo difficoltosi i movimenti. Non a caso, recentemente è stato coniato il termine «collo da tablet», quando si è scoperto che circa la metà di chi usa abitualmente device soffre di dolori a collo e spalle, nel 15% dei casi così intensi da compromettere il sonno.
La cervicalgia è uno dei disturbi più diffusi nel mondo occidentale. Più colpiti i giovani per l’intenso utilizzo e più prolungato rispetto alle altre generazioni, e le donne, penalizzate da un tono muscolare più scarso rispetto agli uomini e da braccia generalmente più corte. Tende inoltre a irradiarsi alle spalle e alle braccia, e a essere accompagnata da altri sintomi quali mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali (alla vista e all’udito).
Carico doppio per il gentil sesso
La probabilità di soffrire di cervicale raddoppia nel sesso femminile. Si è osservato che, tendenzialmente, le donne hanno braccia più corte e spalle più strette e questo può portarle ad assumere più facilmente posizioni scorrette durante l’uso del tablet, per esempio in posture che costringono a guardare in basso o a “sdraiarsi” sul tablet. E sono proprio queste, più che le ore trascorse di fronte allo schermo, a provocare i fastidi. Il rischio di dolori a collo e spalle raddoppia, per esempio, quando si sta seduti senza un supporto adeguato alla schiena.
Un “classico” errore
Starsene per terra a gambe incrociate con la testa china sul tablet: una modalità d’uso classica, che piace soprattutto alle giovani, solite a stare seduti per terra con il tablet in mano nel 77% dei casi, contro solo il 23% dei maschi. La probabilità di andare incontro a fastidi cresce anche quando si tiene il tablet in grembo oppure se lo si mette piatto sul tavolo, perché la colonna chinata in avanti, va in iper-flessione, ossia la postura peggiore per il collo, la stessa che assumiamo quando stiamo con lo sguardo fisso sullo smartphone.
Regole di prevenzione
Il dolore cervicale può essere diviso in cervicalgia vera e propria, sindrome cervico-brachiale oppure sindrome cervico-cefalica. La terapia farmacologica prevede il ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Ma oltre al farmaco, esistono consigli che riguardano lo stile di vita, esercizi che possono curare e sono un ottimo strumento per la prevenzione di qualunque contrattura di collo e spalle. Anche un massaggio e il supporto di un osteopata può fare la differenza nella routine quotidiana.
Anche con tablet o smartphone valgono le stesse regole di prevenzione di chi usa molto per lavoro il pc. Non restare fermi in una posizione troppo a lungo e fare pause frequenti, almeno una ogni ora. Con il cellulare, poi, c’è il rischio della sindrome da telefono, quella che colpisce chi parla all’apparecchio tenendolo fra collo e spalla per avere le mani più libere e, per esempio, prendere appunti.
Lo stesso accadeva anche tempo fa con i telefoni fissi, tant’è che erano state prodotte cornette e cordless modificate, adattate alla morfologia della spalla. Oggi ci sono, fortunatamente gli auricoloari che secondo uno studio americano possono dimezzare il rischio di dolori al collo e alla spalla e consentono alla schiena di mantenere una postura corretta e libera da vincoli.