Oggi che l’attenzione è giustamente concentrata su una malattia a trasmissione virale come il Covid-19, il focus torna sull’impatto delle malattie causate da funghi e batteri e sul fenomeno della loro resistenza ai farmaci antimicrobici.
Non a caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dedica ogni anno una settimana intera (edizione 2020 – 18-24 novembre) a livello globale alla promozione dell’uso corretto e responsabile degli antimicrobici (World Antimicrobial Awareness Week 2020) e alla sensibilizzazione sul tema dell’antimicrobico-resistenza. L’emergenza COVID-19 può avere effetti negativi anche sull’impiego appropriato di questi medicinali, contribuendo ad aggravare il fenomeno già preoccupante della resistenza batterica agli antibiotici.
La resistenza agli antimicrobici, riconosciuta in clinica negli anni ‘50 (penicillina e stafilococchi; sulfamidici e gonococchi), è un fenomeno che si è andato accentuando nell’ultimo decennio ed investe l’intera popolazione rappresentando un problema globale prioritario di salute pubblica, che riguarda Paesi sviluppati ed in via di sviluppo, con pesanti risvolti economici. La resistenza agli antimicrobici è infatti una grave minaccia alla salute globale: senza una maggiore consapevolezza dei cittadini e in assenza di interventi strutturali, nel 2050 i batteri multi-resistenti saranno la principale causa di morte al mondo. Se gli antimicrobici diventano meno efficaci, molte infezioni che fino ad oggi siamo stati in grado di curare (come infezioni delle vie respiratorie, infezioni chirurgiche) diventeranno più difficili da trattare.
Inoltre, la perdita di efficacia degli antimicrobici mette a rischio la tenuta del Servizio Sanitario, e a repentaglio tanto gli interventi di urgenza quanto i trapianti e gli interventi ordinari: oggi che gli ospedali hanno un carico di lavoro particolarmente intenso a causa dell’emergenza Covid-19 è molto importante che ognuno faccia la propria parte per il bene comune.
La resistenza dei batteri
I batteri diventano resistenti in vario modo. Alcuni ereditano geni di resistenza; altri li acquisiscono a seguito di mutazioni spontanee o come rafforzamento di un carattere genetico preesistente. Altri come gli stafilococchi acquisiscono il gene della resistenza agli antimicrobici da una cellula batterica vicina (es. enterococchi) per mezzo di plasmidi, sottili anelli di DNA che veicolano geni da una cellula batterica ad un’altra.
La resistenza può essere anche trasferita da virus capaci di captare un gene di resistenza da un batterio ed inocularlo in un altro. Infine, quando batteri morti si disintegrano, altri possono acquisire il materiale genetico conferente resistenza appena reso disponibile
Prevenzione = Azione
Dove c’è informazione, non c’è dubbio di scelta, c’è azione. Una corretta informazione è alla base di qualunque scelta. E le scelte devono condurre ad azioni consapevoli. Azioni fondamentali per fare prevenzione! Prevenire significa proteggersi da malattie, infettive e non infettive, o da loro complicanze.
Ma cosa significa, in pratica, fare prevenzione? Anzitutto, aderendo ai programmi di screening facendo controlli annuali e seguendo correttamente i programmi di immunizzazione.
E, in secondo luogo, affidarsi a chi ha come missione quella di prendersi cura degli altri e che sa come e quando prescrivere antibiotici e simili. Ecco alcune semplici ma fondamentali regole:
- assumere gli antibiotici e gli antifungini solo quando necessari su consiglio medico;
- quando vengono prescritti farmaci antibiotici e antifungini, seguire scrupolosamente le indicazioni del medico;
- non prendere mai antibiotici e antifungini già assunti in altre occasioni, procedendo con il fai da te e/o che erano destinati a qualcun altro;
- confrontarsi con il proprio medico sul piano delle vaccinazioni previste e consigliate e sugli eventuali richiami da eseguire;
- lavarsi frequentemente le mani: una corretta igiene delle mani aiuta a prevenire le infezioni.