Il ruolo del farmacista, al pari di tanti mestieri consolidati, conosce profonde trasformazioni. Una varietà di fattori concorre a ridefinire un profilo che per tanto tempo ha conosciuto uno status e una riconoscibilità specifici. Nuovi stili di vita, una riorganizzazione profonda del rapporto fra spazi metropolitani e centri minori, un diverso ruolo del regolatore pubblico e, soprattutto, l’impatto delle nuove tecnologie sono gli elementi con cui oggi il farmacista è chiamato a confrontarsi.
La gran parte di questi cambiamenti di scenario mette in discussione molte altre forme di lavoro, nelle grandi così come nelle piccole organizzazioni. Ma il mondo delle farmacie sente il cambiamento in modo ancora più drammatico a causa della relativa stabilità cui era stato abituato negli anni passati. L’aumento dell’offerta di servizi al cliente ha rappresentato un tema ricorrente nel corso delle ultime convention del settore. Le declinazioni sono diverse, bensì esiste un tema generale di accompagnamento di una popolazione che invecchia grazie a servizi mirati a favorire l’aderenza dei pazienti a terapie complesse e a gestire il monitoraggio dell’andamento di patologie croniche e cronico-degenerative.
Esiste poi un’importante area di crescita nell’ambito dell’alimentazione di qualità, non solo per chi soffre di patologie specifiche ma anche per un mondo più ampio di sportivi e di persone particolarmente attente. Vi sono spazi significativi nel campo della cosmetica non come semplici rivenditori di prodotti di marche consolidate ma anche come beauty consultant molto apprezzato dalla domanda finale.
Concorrenza all’orizzonte
Vi sono, per contro, ostacoli alla crescita che rischiano di mettere in discussione il ruolo stesso del farmacista all’interno del tessuto economico e sociale delle città italiane. La concorrenza si è fatta più serrata a causa della presenza di nuovi operatori sul mercato e vi sono segni di un possibile ruolo delle grandi piattaforme del commercio elettronico nell’ambito della distribuzione dei medicinali. Quest’ultimo scenario è percepito come particolarmente minaccioso a causa della sproporzione dei mezzi economico-finanziari messi in campo dai Big del capitale privato e dalle competenze richieste per far fronte a una rapida crescita sul fronte della comunicazione digitale e dell’e-commerce.
La farmacia di oggi pertanto si configura sulla nuova realtà multiculturale e cosmopolita delle città odierne. L’indicatore principale di questa nuova realtà è il cambiamento della popolazione in termini di numero, varietà, nonché i fenomeni di grande mobilità internazionale e migrazioni. La farmacia va quindi considerata un’impresa professionale che opera a tutela della salute pubblica.
Social Pharmacy
La varietà di offerta e servizio si sviluppa e orienta verso il benessere totale del cliente/paziente. Qui il farmacista riveste il ruolo di counselor e l’utente si inserisce in un ambiente accogliente e accessibile. La farmacia diventa un luogo della comunità, locale e internazionale, che offre allo stesso tempo servizi all’avanguardia basati sulla tecnologia e sulla praticità, nonché servizi di supporto, orientamento e informazione. L’esterno di una farmacia “social” invita i clienti, con ogni tipo di necessità, ad usufruire di molteplici servizi, dalla vendita diretta di farmaci e prodotti, al monitoraggio della salute, a trattamenti per la persona. All’interno, invece, si compone di spazi progettati per ospitare i diversi screening, tra cui il monitoraggio della salute per analisi e controlli ambulatoriali, nonché consulenze private con personale professionalmente specializzato.
La farmacia è anche il luogo in cui informarsi, essere ascoltati e ricevere consigli professionali. Il presupposto di partenza è che la farmacia odierna, intesa come mero esercizio commerciale, non possa soddisfare appieno le esigenze del futuro. Nel cambiamento che è stato immaginato, il ruolo del farmacista è centrale. Non più un commesso che consiglia e vende un prodotto, ma una figura autorevole in grado di divulgare informazioni sul tema della prevenzione, della salute e dell’alimentazione. Una fonte affidabile e competente, in antitesi con le notizie “fake” diffuse nella società digitale.
Il primo fattore di questo cambiamento è un rapporto one-to-one, in cui il parere professionale del farmacista è parte di un sistema di formazione e divulgazione in ambito salute. Sono previste giornate legate al tema della prevenzione, organizzazione di seminari e consulti specifici da figure altre rispetto a quella del farmacista. Questo nuovo scenario potrebbe costituire un fondamentale terreno d’incontro con le aziende farmaceutiche, creando una preziosa rete di feedback.
Lo spazio deve essere in grado di comunicare autonomamente cura e premura nei riguardi del fruitore. Ormai è necessario mettere a disposizione una serie di strumenti tecnologici di monitoraggio della salute e di assistenza rispetto all’aderenza alle terapie prescritte. Il fine è quello di innescare un circolo di supervisione e contatto tra paziente e farmacista. La diffusione delle informazioni deve inoltre essere coadiuvata da un sistema web e social gestito in parte direttamente dalla farmacia, mediante le quali sviluppare un rapporto di fiducia coi pazienti e comunicare una presenza che trascende dalla fisicità della farmacia: un servizio integrato a disposizione del fruitore.