Una sana dose di attività fisica è sufficiente per mantenersi in salute e per mantenere in forma il nostro cuore. Ma in che modo questa buona abitudine allontana i fattori di rischio cardiovascolari?
È molto importante che l’attività di prevenzione, in particolare quella cardiovascolare, sia proposta ai ragazzi sin dagli anni scolastici affinché siano a conoscenza già da giovani dei potenziali pericoli per il loro cuore e quali possono essere i corretti stili di vita da adottare per evitare determinate patologie a volte fatali. Ecco perché negli ultimi anni, la scuola si presta ad essere il luogo per la trasmissione di quei valori e principi indispensabili per la crescita personale dei giovani e riveste un ruolo di primaria importanza nella loro educazione psico-fisica essendo il luogo in cui i ragazzi trascorrono la maggior parte della loro giornata. Così come la farmacia dovrebbe esserlo per gli adulti e gli anziani, informando e formando alla prevenzione e al controllo periodico.
Le malattie cardiovascolari rappresentano, purtroppo, la prima di causa di morte nel mondo occidentale e in Italia sono responsabili di circa un terzo di tutte le morti. Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nella cura delle malattie cardiovascolari ed in particolare dell’infarto. Le nuove terapie cardiologiche hanno ridotto di circa il 20% la mortalità cardiovascolare. Una riduzione legata a cure cardiologiche innovative come l’angioplastica coronarica, alla maggiore tempestività dei soccorsi e alla presa di coscienza dei cittadini che chiamano tempestivamente i soccorsi.
Purtroppo, a fronte di questi importanti risultati, l’incidenza di queste malattie è però crescente e risulta quindi fondamentale non solo curarle al meglio ma ancor di più cercare di prevenirle. Lo strumento principale quindi è la prevenzione cardiovascolare con uno screening elettrocardiografico che dovrebbe essere eseguito e concepito sin dalla giovane età e che oggi è accessibile anche presso la farmacia, con tempi rapidi e risultati qualificati grazie alla tecnologia a distanza (telemedicina).
Conoscere quali sono i principali fattori di rischio per il nostro cuore, pressione alta, diabete, colesterolo alto, alimentazione scorretta, obesità, sedentarietà, fumo di sigarette, può aiutarci a prevenire queste malattie.
L’attività fisica fa bene al cuore
L’attività fisica – che non è l’equivalente di una vera e propria attività sportiva, anche se la maggior parte degli sport richiede un certo impegno fisico – agisce a più livelli sul sistema cardiovascolare e sul metabolismo. Sono soprattutto gli effetti sul metabolismo quelli che contrastano i classici fattori di rischio cardiovascolare.
Pensiamo all’obesità, non tanto come conseguenza diretta del consumo calorico, ma come una modifica del modo di “bruciare” gli zuccheri e i grassi indotta dalla attività fisica.
Pensiamo al diabete – in particolare al diabete di tipo II, che compare generalmente dopo i 50 anni ed è fortemente condizionato da errate abitudini alimentari e un corretto stile di vita – e alla dislipidemia, ovvero l’eccesso di grassi nel sangue, siano essi il più noto e temuto colesterolo o i trigliceridi, i grassi che il nostro organismo produce a partire dagli zuccheri in eccesso, altrettanto temibili per la salute delle nostre arterie.
I vantaggi di non stare fermi
L’attività fisica regolare nel medio-lungo termine migliora, inoltre, la capacità di vasodilatazione e di utilizzo periferico dell’ossigeno, con un effetto complessivo di prevenzione dell’ipertensione. C’è anche una riduzione della frequenza cardiaca a riposo e/o dell’accelerazione dei battiti cardiaci in corso di esercizio. Quindi un cuore che batte a una frequenza minore, producendo una pressione più bassa, “lavora” di meno e ci si può aspettare che duri di più.
Quali sono le caratteristiche che l’attività fisica deve avere perché abbia un impatto positivo sul cuore? Non esiste una regola valida per tutti. Anche in ambito di prevenzione cardiovascolare, vanno considerati l’età, il livello di allenamento, la presenza o meno di altre malattie (ad esempio artrosi o esiti di fratture).
Esistono però due principi che possiamo considerare universali. Anzittutto, qualunque attività é meglio del “dolce far niente”. Secondo, una certa regolarità é importante. Quindi se proprio non possiamo dedicare tempo all’attività fisica, è meglio parcheggiare lontano da casa o dal posto di lavoro e proseguire a piedi. Allo stesso modo si può scendere una fermata prima dall’autobus o e incamminarsi possibilmente ad una buona andatura (almeno 800 m/1 km in 10 minuti). Non ultimo, usare le scale anziché prendere l’ascensore.
Rinunciare a qualche comodità fa bene
Ricordiamoci che affinché l’attività fisica abbia qualche effetto cardiovascolare, deve costarci un po’ di sforzo cardiorespiratorio – non solo muscolare (la cosiddetta attività aerobica). È preferibile mettere in movimento il nostro corpo (camminata, corsa, nuoto, bicicletta, canottaggio, ma anche, sci, tennis, giochi di squadra) rispetto ad attività di sollevamento pesi. Infine é sconsigliabile intraprendere attività impegnative senza allenamento, specie dopo i 50 anni. Ci vuole costanza e regolarità. Diciamo che una frequenza di attività pari a 2-3 volte la settimana è necessaria per ottenere gli effetti desiderati. Inoltre improvvisarsi “sportivi” può essere al contrario, pericoloso.
Scegliere l’attività sportiva più adatta
Finora abbiamo parlato soprattutto di attività fisica nell’ambito della prevenzione cardiovascolare, riferendoci soprattutto agli adulti. Se parliamo invece di sport nel caso di giovani, ragazzi e bambini, gli obiettivi sono molteplici e diversi, così come le motivazioni. Le preferenze, l’attitudine, le opportunità, le disponibilità economiche, le opinioni dei genitori, in un soggetto sano contano, inevitabilmente e anche giustamente, più che il parere del medico o del cardiologo. Però a tutte le età, l’avvio di un’attività sportiva regolare nel nostro paese, salvo che non si tratti di sport a impatto cardiovascolare vicino a zero, come il golf, richiede, giustamente, una valutazione di idoneità medica e un elettrocardiogramma. Il che dovrebbe consentire di intercettare le condizioni potenzialmente a rischio.
L’importante è muoversi
Scegliamo qualcosa di adatto a noi in base all’età, peso, allenamento, organizzazione della vita quotidiana, stato di salute non solo cardiovascolare, e, anche, che ci piaccia – magari dopo aver provato attività differenti.