Alla sola parola sudore, pensiamo subito a disagio, imbarazzo, mancanza di pulizia. Ma se non sudassimo, probabilmente non staremmo bene: il sudore consente di mettere in moto tutta una serie di processi vitali. Quando sudiamo respiriamo più velocemente, il cuore lavora di più, migliora la circolazione e il metabolismo accelera: sono tutte strategie che il nostro corpo mette in atto per normalizzare la temperatura corporea. Anche la circolazione aumenta, e così molte tossine e impurità escono dal corpo attraverso i pori della pelle. Si ritiene, inoltre, che ne benefici anche il sistema immunitario visto che, quando il corpo si riscalda, produce più globuli bianchi. Insomma, sudare non è poi così male.
Anche quando non è sotto allenamento, il corpo umano perde almeno 1-2 litri di acqua ogni giorno, più della metà di quella scartata della minzione. E quando il corpo in movimento? Può sudare più di 2 litri all’ora, fino a perdere 10-12 litri di acqua al giorno. È opinione condivisa che durante l’esercizio fisico intenso un atleta può arrivare a perdere attraverso il sudore dal 2% al 6% del proprio peso corporeo.
Ma quale odore?
Il sudore umano è inodore. Non è altro che acqua che fuoriesce dalle ghiandole apocrine, che però sono anche la sede prediletta di molti batteri. Sono questi ultimi a dare al sudore l’odore che lo caratterizza, spesso forte e cattivo. In media il nostro corpo ha tra i 2 e i 4 milioni di ghiandole sudoripare. La maggior parte si trova sui palmi delle mani e sui piedi. Le donne ne hanno di più ma quelle degli uomini producono più sudore.
Non si suda mai a caso. La quantità di sudore prodotta può essere influenzata da diversi fattori. Sia l’esercizio fisico intenso, sia la temperatura ambientale elevata sia la febbre e la tensione emotiva possono influenzare il nostro modo di sudare. Sudare per il caldo, per l’esercizio fisico o per lo stress, chimicamente parlando, è diverso. Il sudore da stress ha un odore peggiore perché viene espulso soprattutto attraverso le ghiandole apocrine, che si trovano in aree di solito ricche di peli (e batteri) come ascelle, inguine e cuoio capelluto.
Quando è troppo
La sudorazione eccessiva si chiama iperidrosi: ne soffre il 3% della popolazione mondiale. L’eccessiva traspirazione, provoca eritemi cutanei, forte prurito e senso di calore. Ci sono forme lievi e forme gravi, le lievi possono passare da sole e sono sopportabili mentre le gravi possono portare anche alla comparsa delle vescicole. Questo di solito accade se si ha una pelle particolarmente sensibile oppure se il clima è davvero eccessivamente caldo-umido.
Il processo di sudorazione è alla base della dermatite da sudore ma non intendiamo per questo condannare questo processo che è invece molto importante per il nostro corpo. Viene considerata una delle tante orticarie colinergiche che insorgono in differenti situazioni e ci fanno disperare con pruriti e dolori. In questo caso si ha un agente irritante specifico.
Oltre alle cause contingenti ci sono dei fattori di rischio per la dermatite da sudore che è bene tenere presenti. Riguardano la temperatura corporea, il clima caldo-umido e la traspirazione intensa durante lo sport. Ci sono poi delle persone che possono essere più portate per questo tipo di disturbo e sono quelle con la pelle molto sensibile e reattiva, come bambini e persone affette da dermatite atopica e da patologie di tipo allergico (asma, rinite ecc.).
Tenere a bada il sudore
Non si può decidere quanto sudare, ma ci sono dei modi per sudare meno e non incorrere in infiammazioni cutanee fastidiose. Ciò che viene consigliato è evitare gli indumenti realizzati con fibre sintetiche e usare prodotti delicati e non aggressivi, privi di alcool, conservanti, profumo o petrolati. Meglio scegliere prodotti il più possibile naturali e dalla formulazione neutra, piuttosto che il talco. Visto che si parla di sudore va ricordato come sia importante idratarsi in modo corretto bevendo almeno due litri di acqua al giorno ed evitando soprattutto in estate cibi speziati e grassi, insaccati, fritti e piatti piccanti.
Con il sudore si comunica
Ricercatori dell’Huddinge University Hospital, guidati dalla dottoressa Ivanka Savic del Karolinska Institute di Stoccolma, hanno scoperto che il sudore maschile lancia messaggi chimici che la donna prontamente raccoglie: la prova è un aumento del flusso sanguigno all’ipotalamo, la regione del cervello deputata al controllo delle funzioni viscerali e, fra queste, della riproduzione.
L’attrazione comporta delle reazioni di tipo non verbale, delle vere e proprie connessioni sinaptiche (dunque chimiche) all’interno del nostro cervello, e questo è provato scientificamente, anche se la cosa suona tutt’altro che romantica.
Come cominciano queste connessioni tra due persone diverse, che si attraggono?
I ferormoni, molecole invisibili che vengono emesse dal nostro corpo, sono prodotte anche dalle ghiandole sotto le ascelle. I feromoni sono messaggeri chimici che hanno lo scopo di trasmettere informazioni tra individui della stessa specie: sono proprio loro a definire se una persona ci attrae o meno. Essendo inodori non sono captati tramite olfatto, ma da un secondo sistema che li percepisce.
Sudore e curiosità
La rivista Focus qualche anno fa riportò alcune curiosità proprio sul sudore. Quali? Nel 1960 Nixon e Kennedy si sfidarono in tv durante la campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti. Alcuni esperti di comunicazione sostengono che Nixon, fino a quel momento dato per vincente, durante il confronto perse il gradimento di molti elettori a causa del sudore: la sua fronte perlata lo rese insicuro agli occhi degli americani, che preferirono il più asciutto Kennedy.
Anche gli ippopotami sudano. Ma non come noi. L’ippopotamo suda una sostanza di colore rosso. Brutta a vedersi, ma molto utile: secondo gli esperti, può essere la base per ottime creme solari e per repellenti per insetti.