La tosse è un meccanismo protettivo, con cui l’organismo cerca di liberare la trachea o i bronchi dalla presenza di sostanze che tendono a ostruirli (catarro, cibo ingoiato male) o a irritarli (come il fumo e lo smog).
Nelle vie aeree sono presenti i recettori dello stimolo della tosse, che vengono attivati dalle sostanze irritanti e danno il via al riflesso della tosse, che è l’emissione, brusca e sonora, di aria attraverso le vie respiratorie e la bocca.
Tosse, chi sei?
La tosse non è una malattia, ma un sintomo dovuto a molte cause diverse e quindi quello che si deve cercare di capire in presenza di tosse è la causa del disturbo. Se ci sono altri sintomi presenti (febbre, congestione, presenza di catarro, particolari rumori all’ascoltazione del torace) è possibile sospettare una malattia infettiva delle vie respiratorie (influenza, raffreddore, bronchite acuta, polmonite) o un fenomeno allergico (asma).
La tosse può essere di diverso genere e sapere di che tipo è, può essere utile per indirizzarci verso la malattia più probabile. La tosse può essere: secca e stizzosa, senza catarro in caso di un’infezione virale iniziale, fumo o allergia; catarrale; abbaiante (tosse da foca o da cagnolino) in caso di laringite; con fischio o sibilo in caso di asma; convulsa (tosse violenta con accessi) in caso di pertosse. Se la tosse di tipo secco o catarrale si accompagna a muco e dura da più di due settimane, occorre sospettare una sinusite.
La tosse negli infanti
Nei bambini piccoli, soprattutto quelli che frequentano luoghi di ricreazione e scolastici, particolarmente nei primi anni, la tosse catarrale, nei mesi invernali, è la risposta alle prime infezioni virali (ricordiamoci che esistono più di 70 virus che causano il raffreddore e che l’immunità a questi infezioni non è permanente). Ma come gestire la tosse nei bambini? La tosse è un sintomo che infastidisce il bambino e che preoccupa i genitori, ma in realtà è un meccanismo “utile” per eliminare il catarro. Il catarro (o muco) è una sostanza vischiosa prodotta da alcune ghiandole che si trovano nelle vie respiratorie, utile per lubrificare le vie respiratorie, inglobare virus, batteri, sostanze irritanti e inquinanti e facilitarne l’eliminazione da parte di cellule, come i globuli bianchi. Quindi, il catarro anche se può essere fastidioso, non va mai represso, ma va reso fluido per favorire l’eliminazione con i colpi di tosse. Talvolta, accade che nei bambini il colpo di tosse provochi il vomito. Non ci si deve allarmare, in quanto vuol dire eliminare il catarro che si è prodotto. A volte si può osservare che il muco viene eliminato anche con le feci.
Come porre rimedio alla tosse?
Alzi la mano a chi piace fare l’aerosol. Eppure l’acqua è il più importante mezzo per fluidificare il muco e quindi in caso di tosse è consigliabile anzitutto far bere molti liquidi meglio se caldi (per esempio tisane o latte dolcificati), fare i lavaggi nasali con fisiologica e, successivamente, fare aerosol con acqua fisiologica.
Ricordatevi che anche il miele, prima di andare a dormire, possiede un’azione calmante.
Buoni ambienti
È importante anche il tasso di umidità dell’ambiente casalingo e/o lavorativo (l’umidità giusta è il 40-60%), senza aggiunta di sostanze balsamiche che talora sono irritanti. L’umidificazione ambientale è particolarmente utile in caso di tosse abbaiante: l’ambiente saturo di vapore assicura l’idratazione ottimale delle vie respiratorie.
Attenzione però all’allergie alle muffe e agli acari. L’umidità e il vapore farebbe proliferare gli acari. Meglio quindi aerare bene gli ambienti: l’aria di casa deve essere sempre rinnovata. Eliminare l’esposizione al fumo è assolutamente una regola basilare. In caso di tosse, potrebbe essere necessario sospendere le attività sportive, in particolare all’aperto: l’aria fresca inalata molto rapidamente potrebbe scatenare la tosse.
Antibiotici: sì/no
Quando è il caso di spingersi fino gli antibiotici? Meglio tenerli come rimedio estremo e sempre su indicazione del medico e/o pediatra. Normalmente la tosse catarrale si risolve in una decina di giorni. In alcuni casi, però il catarro potrebbe depositarsi nell’orecchio e nei bronchi, dando origine a un’otite o una bronchite. In questi casi, è utile una visita specialistica per valutare se è necessario iniziare una terapia antibiotica.